mercoledì 6 gennaio 2010

Cecco d'Ascoli e i Sibillini


Francesco Stabili, di Simeone, meglio noto come Cecco d'Ascoli (Ancarano, 1269 – Firenze, 16 settembre 1327), è stato un poeta, medico, insegnante e astrologo/astronomo e filosofo (al tempo non vi era distinzione fra astronomia e astrologia) italiano.
All'età di diciotto anni, in Ascoli Piceno, entrò nel monastero di Santa Croce ad Templum, centro propulsore dell' esoterismo templare della Marca Meridionale.
Cecco, nel 1309 a Firenze, fu astrologo di corte di Carlo II d'Angiò.
Si ristabilì a Firenze nel novembre 1314, poi fu a Bologna dove nel 1324 insegnava alla facoltà di medicina dell'Università di Bologna e qui subì la prima condanna per aver fatto dei commenti negativi sulla religione cristiana, condanna che consistette in una grossa multa, la perdita del lavoro, il sequestro di tutti i suoi libri di astrologia ed un certo numero di preghiere obbligatorie. La condanna fu data dall'inquisitore domenicano Lamberto da Cingoli. L'ammirazione di studenti e colleghi era però tale che dietro loro pressione l'anno dopo, nel 1325, Cecco riebbe la cattedra universitaria e venne addirittura promosso di livello.
Va ricordato che durante il periodo bolognese ebbe un breve soggiorno ad Avignone, presso la corte papale come medico personale di Papa Giovanni XXII.
Nel 1326 Carlo duca di Calabria, figlio primogenito del re Roberto d'Angiò (1309-1343) lo nominò medico di corte.
I suoi studi di astrologia ruotavano attorno ai commenti sul De principiis astrologiae del musulmano Alcabizio e il De sphaera mundi di Giovanni Sacrobosco.
Si interessava di astrologia ed entrò in sospetto del duca dopo un oroscopo negativo sulla di lui figlia (la futura Giovanna regina di Napoli, detta "la pazza").
Compose il poema L'Acerba, trattato filosofico-scientifico in volgare che, nelle intenzioni, doveva contrapporsi alla Divina Commedia, ma che rimase incompiuto dopo la condanna al rogo di Cecco per "errori contro la fede". Cecco d'Ascoli segue quindi la medesima sorte di altri intellettuali del suo tempo, come ad esempio Pietro d'Abano, dediti allo studio dell'astrologia e dell'alchimia, discipline non ufficialmente vietate ma che spesso potevano sfociare in dottrine eretiche.
Fu condannato al rogo dall'Inquisizione e morì arso davanti alla chiesa di Santa Croce a Firenze il 16 settembre 1327. Tra i sei giudici che emisero la sentenza figurava anche Francesco da Barberino, autore dei Documenti d'Amore (Documenta Amoris). L'inquisitore che lo condannò fu Frate Accursio.
Tradizione vuole che la forte e multiforme personalità di Cecco sembrò resistere anche alle fiamme del rogo; qualcuno lo sentì urlare così: “L’ho detto, l’ho insegnato, lo credo!”.

Il più antico documento e il rapporto con i Sibillini

Il documento autentico più antico riguardante Cecco d'Ascoli (Francesco Stabili) è una pergamena conservata presso l'Archivio Comunale di Amandola, località in provincia di Ascoli Piceno e riguarda una denuncia di istanza per una inquisizione, presentata, in data 6 agosto 1297, dal priore del monastero di San Leonardo in Golubrio (Montefortino - AP) il cui testo dice:
Actum Amandule in domo Co(mmun)is Amand(ole). Dopnus Benvenutus prior Monasterii Sancti Leonardi de Galubrio existentis coram Sap. Viro Dno Nicola Dni Pauli de Macerata Iudice d(icti) Co(mmun)is dixit et asseruit et etiam cum istantia petit ab eodem Iudice ut ipse iudex procederet et inquireret contra Franciscum Stabilis de maleficiis commissis in personam Brocardini (...) cum d(ictus) Franciscus esset laycus et non oblatus nec conversus dicti Monasterii.
Il legame tra Cecco d’Ascoli e i Sibillini è ulteriormente provato dalle dicerie popolari che si sono tramandate nel tempo, secondo le quali il noto personaggio si recò al Lago di Pilato (unico lago naturale delle Marche posto in cima al Monte Vettore) per consacrare al Diavolo il Libro del Comando.

7 commenti:

  1. Cecco d'Ascoli sul Lago di Pilato non faceva patti con il diavolo ma studiava l'universo, cosa che a quell'epoca (1300)nessuno faceva. I famosi cerchi altro non erano che le orbite dei pianeti. La denuncia fatta dal Priore di San Leonardo è una denuncia fatta da un ignorante: i preti ancora oggi non sanno niente di scienza, figuriamoci nel 1297.
    Cecco d'Ascoli è stato accusato ingiustamente anche della sparizione della sorgente di Capo Vallazza di Ussita (la verità è che hanno distrutto il tempio della Dea Cupra e la sua sorgente miracolosa per costruire il santuario di Macereto).
    Prima di scrivere falsità su Cecco d'Ascoli bisogna leggere "L'Acerba", la sua opera conosciuta in tutta Europa ma purtroppo non nelle zone Sibilline dove Cecco era nato.
    Cecco d'Ascoli era un grande e ha pagato con la vita le sue conoscenze: un genio ucciso dagli ignoranti ..... come Ipazia.
    Quindi bisogna rivalutarlo anche perché Amandola possiede il più antico documento autentico che riguarda Cecco d'Ascoli (questa pergamena dovrebbe avere la bacheca d'oro).
    Il diavolo non esiste e non è mai esistito, figuriamoci se poteva esistere il libro del comando.
    Sono stati ritrovati alcuni di questi libri, anche a Montemonaco, e non sono altro che ricette alchemiche: chimica quindi e non scemenze.
    Cerchiamo di approfondire le ricerche e smettiamola di ripetere sempre le stesse cose.
    Nessuno ha mai scritto dell'astronomia sibillina e poco si è scritto anche dell'alchimia.
    Neppure del Dio con le corna si è scritto eppure questa divinità era adorata da moltissime persone sibilline.
    Indaghiamo e ricerchiamo perchè della storia sibilina sappiamo ben poco.

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  2. Vedo che l'idea del blog sta funzionando!
    Pur essendo pienamente d'accordo con te devo precisare quanto scritto.
    Quanto affermato è il frutto di superstizioni e tradizioni che si sono tramandate nel tempo che ho fedelmente riportato e che in tal senso vanno intese. Sappiamo tutti infatti come in quell'epoca fosse facile confendere la scienza con la stregoneria soprattutto tra il clero e il popolo spesso dotato di scarsa cultura. Ho comunque esordito affermando il ruolo di Cecco come astronomo, medico, professore ecc. Per fare un esempio dei nostri tempi basta riferisi al film di Tarantino, "Bastardi senza Gloria", che finisce con l'attentato ad Hitler il quale muore in una sala cinematografica.
    Ho sentito in Tv e anche dal vero, purtroppo, alcuni ragazzi sostenere che Hitler sia morto veramente in quel modo. Pur essendo nel XXI secolo l'idea che ci siano ancora oggi delle sacche di ignoranza su dei fatti storici di tale entità mi fa accapponare la pelle! Non mi stupisco che nel medioevo scambiassero dei cerchi astronomici per cerchi malefici ecc.
    Ho, quindi, riportato in sintesi la vox populi che in questo caso non coincide con la vox Dei, se diamo per assodato che il primo attributo di Dio è la Verità.

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  3. Sempre in riferimento a Cecco d'Ascoli e alla sua condanna al rogo da parte dell'Inquisizione riporto in calce un prospetto con le condanne inflitte dall'inquisitore Bernardo Guy (coevo di Cecco d'Ascoli). Il presente lavoro è stato illustrato al Convegno dal titolo "Cecco d'Ascoli: tra storia e mito" tenutosi a Montefortino il 30 settembre 2005.

    L’inquisizione e il processo per eresia.

    Alcuni dati tratti dalle sentenze di Bernardo Guy (Domenicano), inquisitore tra i più severi, per i 14 anni intercorrenti dal 1308 al 1322 quando l’eresia era fiorentissima e l’Inquisizione all’apice della sua potenza:


    Abbandonati al braccio secolare e bruciati
    40

    Ossa esumate e bruciate
    67

    Condannati alla prigione
    300

    Ossa esumate di persone da condannarsi alla prigione
    21

    Imposizione di croci
    138

    Pellegrinaggi
    16

    Esili in Terra Santa
    1

    Fuggiti
    36

    Condanne del Talmud
    1

    Case distrutte
    16

    TOTALE
    636


    Dati tratti da “Practica inquisitionis” scritto nel 1323 da Bernardo Guy.

    Ricerca ed elaborazione a cura dell' Avv. Luigi Andreozzi

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  4. Cecco d'Ascoli è un sibillino e quindi dobbiamo essere orgogliosi di essere suoi eredi.
    E' presente sul lago di Norcia (ora di Pilato)a fare i cerchi, ad Ussita dove è ingiustamente accusato di aver fatto sparire una sorgente miracolosa e a San Leonardo dove è stato denunciato dal Priore. L'Acerba è stata scritta in un linguaggio molto simile al sibillino.
    Io ritengo quindi che Cecco sia nato ad Ancarano, nel Comune di Preci, e non ad Ancarano di Teramo.
    E' sicuro che tra i giudici di Firenze ci fosse Francesco da Barberino?
    E' strano perché Francesco faceva parte, insieme a Cecco dei "Fedeli d'Amore".
    Bisogna fare attenzione alle notizie perché molte sono false.
    Caro Luigi, L'Acerba non doveva contrapporsi alla Divina Commedia, era un'opera completamente diversa: era una enciclopedia del sapere dell'epoca. La Divina commedia è un'invenzione poetica ed è per questo che Cecco scrisse a Dante "Qui non se canta a modo de le rane".
    Io propongo, l'ho già fatto in passato, di intitolare a Cecco il sentiero che da l'Infernaccio porta a San Leonardo (ora c'è pure la Legge Regionale sui sentieri).
    Di Cecco d'Ascoli sappiamo tante falsità, è giunta l'ora di ricercare la verità.
    Bisogna pubblicizzare questo blog perché secondo me è il posto giusto per diffondere le ricerche sibilline. Anche il nome è bello.
    Che ne pensate di una bacheca d'oro per la pergamena di Amandola?

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  5. Leggo: ""All'età di diciotto anni, in Ascoli Piceno, entrò (Cecco d'Ascoli) nel monastero di Santa Croce ad Templum, centro propulsore dell' esoterismo templare della Marca Meridionale"".
    Non mi ruslta che in Ascoli ci sia un monastero con la denominazione S.Croce ad Templum. Mi risulta che c'è una chiesa denominata S. Francesco di paola già S. Giovanni ad Templum e un'altyra con il titolo di S. Croce. Quest'ultima non risulta dall'archivio storico essere appartenuta ai Templari.
    Mi sfugge qualcosa? Potete indicarmi la fonte che in Ascoli esistiva la chiesa di S. Croce ad Templum e che il monastero annesso sia appartenuta ai cavalieri? Grazie

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  6. Ho tratto le notizie sulla Chiesa di S. Croce dal libro "Guida all'Italia dei Templari: gli insediamenti templari in Italia". Può trovare on line un estratto del libro al seguente link: http://books.google.it/books?id=kdh-d6hlH4UC&pg=PA182&lpg=PA182&dq=s+croce+ad+templum+ascoli+piceno&source=bl&ots=CYcnVe3gKV&sig=GM92dBuIpaBJ1x9Ap7P1v1dfqcw&hl=it&ei=j4SMTOKaGJSPOPyv5coK&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CCsQ6AEwBg#v=onepage&q=s%20croce%20ad%20templum%20ascoli%20piceno&f=false

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  7. Grazie per la cortese risposta.
    Mi è partito involontariamente un altro commento che ripete quello precedente..scusate!!

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